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Lotto continua

L’Ammazzacaffè, il digestivo di fine settimana offerto da Lorem Ipsum. Nella seconda puntata la storia del misterioso figuro che a Lodi ha vinto 209 milioni di euro al Superenalotto, ma non è ancora andato a ritirarli. E se nascondesse un piano rivoluzionario?

Quattordici novembre: se entro questa data il più fortunato vincitore della storia della lotteria di tutti i tempi non ritirerà i 209 milioni di euro capitatigli in sorte il 13 agosto, il ricco montepremi del Superenalotto andrà a finire nelle casse dell’Erario.

A Lodi non si parla d’altro: chi sarà mai il misterioso figuro che, dopo aver azzeccato con una schedina da due euro il mitico “Sei” al bar tabacchi Marino, ha deciso di restare nell’ombra, seguitando a indugiare prima di presentarsi al banco e riscuotere l’ingente somma? Le titolari del bar, Marisa Caserini e Sara Poggi, madre e figlia, assicurano di non sapere l’identità dello sconosciuto.

Perché non reclama la super-vincita? Sa di aver vinto? Ha forse perso la schedina, o magari l’ha lasciata nella tasca dei pantaloni lavati imprudentemente in lavatrice? La sua è una tattica per abbassare l’attenzione e la curiosità collettiva, o al contrario un’attesa che alimenta il più intimo piacere? Teme i creditori passati o i piantagrane futuri?

A noi piace credere che la signora o il signore in questione stia covando un’idea rivoluzionaria: quella di lasciare sì la vincita allo Stato, ma perché questo la ripartisca immediatamente a tutta Italia. Una mini-finanziaria da 209 milioni, che porterebbe nelle tasche di ciascun cittadino poco meno di 3 euro e mezzo. Quasi il doppio del valore della schedina giocata dal nostro benefattore, che verrebbe così ricordato in saecula saeculorum: aveva vinto tutto, tutto aveva condiviso, niente era restato. Altro che gli 80 euro di Renzi.

Dal 2010 ad oggi, considerando solo Lotto e lotteria, non sono stati ritirati premi in Italia per oltre 350 milioni. Chissà se lo Stato li ha spesi tutti per combattere la ludopatia o, ludopatico lo Stato stesso, non abbia finito per giocarli a sua volta d’azzardo.

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AGGIORNAMENTO: L’8 ottobre 2019, dopo quasi due mesi dalla vittoria, il premio milionario è stato richiesto. La domanda è arrivata per mezzo di un ente bancario incaricato dal vincitore, che ha scelto di mantenere l’assoluto anonimato.

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