Ma i fascisti bruciano pecore elettriche?
Brucia la Pecora Elettrica. Purtroppo non si tratta dell’agguato a un fantascientifico esemplare, ma a una libreria, romana, che sconta il fatto di essersi dichiarata antifascista.
Il bizzarro nome “Pecora Elettrica” invece sì, lo si deve a un romanzo di fantascienza del 1968: “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, del genio Philip K. Dick. Per intenderci, è il libro da cui è stato tratto “Blade Runner”. Sei anni prima Dick aveva scritto “La svastica sul sole”, una ucronia, in cui si immaginava che il nazifascismo avesse vinto la Seconda guerra mondiale.
E chissà cosa ne sarebbe stato dell’Italia se fosse stato il fascismo ad avere la meglio. Forse avremmo bracci alzati nelle piazze, razzismo sugli autobus, nei bar, nei programmi televisivi e negli stadi. Il politico più acclamato del Paese potrebbe dire in tutta tranquillità che dieci neri non valgono un solo bianco. Citando direttamente dalla proporzione aurea delle Fosse Ardeatine.
A suon di decreti e in nome della sicurezza, si dividerebbero cittadini di serie A e cittadini di serie B in base alla provenienza. Si festeggerebbero le vittorie dei partiti neonazisti tedeschi. Si tenterebbe in ogni modo di chiudere le frontiere allo straniero e piuttosto farlo affogare in mare.
Potrebbe accadere per ben due volte di seguito che una libreria antifascista del quartiere di Centocelle di Roma venga data alle fiamme, per le sue idee. E ci potrebbe accadere di fare la stessa tragica scoperta che fa Juliana nelle ultime pagine de “La svastica sul sole”, quando viene a sapere, senza parole, che la Germania e il Giappone hanno perso la Seconda guerra mondiale.