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Cause di farsa maggiore

Dispaccio dalla zona rossa dell’Italia Settentrionale, anno domini 2020: è in corso un’epidemia mediatica. Scuole chiuse, interi paesi isolati, eventi e festività soppresse. Le ricche e sovraniste terre del Nord vivono nell’emergenza e nella paura. I supermercati si svuotano, le serrande si abbassano, la gente si barrica in casa. È l’apocalisse.

Ecco gli sconcertanti dati che spaventano e allarmano la popolazione nostrana:

In Antartide non aveva mai fatto così caldo. Si sono registrati 20,7 gradi centigradi. Mentre le temperature schizzavano verso l’alto, un iceberg di 300 chilometri quadrati, più o meno le dimensioni dell’isola di Malta, si staccava dal ghiacciaio Pine Island. A causa dell’innalzamento delle temperatura, le colonie di pinguini pigoscelidi antartici hanno subito un crollo fino al 77% rispetto a 50 anni fa;

Secondo il Climate Index Risk negli ultimi 20 anni i fenomeni meteorologici estremi aggravati dal cambiamento climatico hanno causato 500 mila vittime nel mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che tra il 2030 e il 2050 la crisi del pianeta ne provocherà altre 250 mila ogni anno. 

Solo in Italia l’inquinamento dell’aria è la causa di circa 80 mila decessi l’anno.

Finalmente consapevole dell’emergenza climatica, l’italico popolo ha deciso di adottare un nuovo stile di vita, più sostenibile, meno inquinante, meno capitalista: vige regime di decrescita felice. Il governo ha disposto per decreto la riduzione dei consumi, la transizione ecologica delle industrie e la tassazione dei grandi capitali per contrastare il cambiamento climatico.

Naturalmente, tutto quello che abbiamo detto finora è falso. O meglio, la premessa è vera, e sotto gli occhi di tutti. Ma l’emergenza ha un altro nome, quello di un virus regale. E la paura è altrettanto vera, gonfiata da un circo mediatico in cui, a far da domatore, è proprio il CoVid-19.

Nello tsunami di informazioni che ha travolto tutti in questa settimana, una notizia ci par giusto evidenziare tra le altre. Martedì 25 febbraio a Vigevano si sarebbe dovuto tenere un convegno sul coronavirus. E’ stato però cancellato. Il motivo? Il coronavirus.

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