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Il decreto licenziamenti della Gastronomia Umbra

Undici lettere di licenziamento recapitate sotto pandemia, nonostante il Decreto Rilancio lo impedisca. Fabrizio Mencaroni e gli altri dipendenti, o meglio ex dipendenti, della Gastronomia Umbra sono stati messi alla porta senza nessun preavviso. L’azienda alimentare del Perugino intende esternalizzare l’attività produttiva per abbattere il costo del lavoro. Stavolta non parliamo di Whirpool o Jabil, ma di una piccola realtà imprenditoriale che i dipendenti consideravano una famiglia.

Dopo uno sciopero di dieci giorni, lunedì, in un incontro in Prefettura a Perugia, gli undici dipendenti sono riusciti ad ottenere garanzie in merito alla cassa integrazione che dovrebbe traghettarli da giugno ad agosto, fino all’addio definitivo. Nel frattempo un’azienda della zona ha manifestato interesse per un possibile passaggio di consegne, del quale non si conoscono ancora le condizioni. I dipendenti aspettano risposte anche sugli stipendi di aprile e maggio, la cui assenza, in questo periodo di pandemia, pesa in modo particolare.

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