Diversamente abilitati
La chiusura dei centri diurni, l’impossibilità di continuare le terapie riabilitative, la sospensione della scuola. Lo stravolgimento della routine dovuto all’emergenza sanitaria non ha avuto – ovviamente – lo stesso impatto su tutti. Eppure delle categorie più fragili, come i minori con disabilità e le loro famiglie, i decreti del Governo se ne sono occupati solo marginalmente.
Per mesi questi ragazzi hanno perso il contatto fondamentale con i loro coetanei, educatori e i terapisti. Con conseguenze a livello fisico, psicologico e comunicativo. A prendersi cura di loro, h24, sono state unicamente le famiglie. Accantonando paure e insicurezze e con grande fatica, i genitori si sono fatti guidare via web da educatori e insegnanti.
Ma ora che dopo mesi di lockdown ancora si discute su come riaprire i centri diurni e ripristinare le attività riabilitative, esplode la rabbia verso le Istituzioni: «Se continuate così, ci ammaliamo noi».
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