DPCM Presepe
Giallo? Arancione? Ma no, il colore del Natale non può che essere il rosso! E tu, annoiato e fremente di veder cambiare quel monotono ambiente domestico, hai già tirato fuori gli scatoloni che, così, quasi per obbligo, stipavi da qualche parte. Mai avresti pensato di desiderarli tanto come questo Natale. Sì, sei un po’ in anticipo, ma non sarà un’eresia.
E allora luci, gialle, arancioni, rosse, fisse o pulsanti. E ancora festoni, ghirlande e palle. E ovviamente il brutto albero di plastica che è proprio brutto, ma quest’anno sembra bellissimo: l’acme del tuo contatto con la natura: verde, speranza, di plastica.
Poi c’è l’altro scatolone, quello che è qualche anno che non apri, perché per quello ci vuole tempo, ci vuole arte, ci vuole genio. E tu che non ne avevi, ti accontentavi dell’albero, ed era subito Natale. Ma quest’anno no. Quest’anno sei così ansioso di vedere qualcuno che con quelle statuine sì, ti sembrerà quasi di riabbracciare un vecchio amico.
Dunque eccoti un vademecum sul presepe. Rinuncia a tutti i personaggi non necessari, potresti tenere il fornaio, non il fabbro. Potresti mettere il soldato romano, dovresti però premurarti di munire tutti gli altri di autocertificazione. Allora, di tutte queste presenze secondarie è meglio fare a meno. Rimettile nella scatola.
Veniamo alla scena primaria, asinello e bue ad alitare appiccicati è da irresponsabili, tienili nella scatola. Giuseppe, lavoratore non necessario, congiunto della moglie, ma tecnicamente non del nascituro: meglio evitare contatti, per questo Natale resta nella scatola. Inutile dire che i re Magi provenienti da chissà quale regione rossa non è il caso di metterli neppure sulla strada.
Maria. Maria puoi metterla. Una Madonna solitaria in mezzo a un deserto. Che deve partorire, da sola, due ore prima. Non è un’eresia. Ora accendile un cero, e buon Natale.
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