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Salamelecchi

Matteo Renzi ha una straordinaria dote: quando pensi che abbia raggiunto il grado massimo di antipatia possibile, riesce sempre a spostare un pochino in là l’asticella. Ecco che allora, in questi giorni in cui la crisi di governo si trascina noiosamente, il senatore di Italia Viva ha avuto tempo di fare una capatina in Arabia Saudita alla Future Investment Initiative, una conferenza organizzata da un think tank controllato dalla monarchia locale.

“È un grande piacere e onore essere qui con il grande principe bin Salman – ha esordito il fu sindaco di Firenze -. Per me è un privilegio poter parlare di Rinascimento. Credo che l’Arabia Saudita possa essere il luogo per un nuovo Rinascimento”. L’intervento prosegue con lodi alla monarchia saudita e siparietti in cui Renzi fa da spalla al giocondo principe. Il culmine viene raggiunto quando il Tony Blair italiano spiega a bin Salman di “essere geloso del costo del lavoro in Arabia”, fattore che ha favorito lo sviluppo nel Paese.

Pare che Renzi abbia partecipato gratuitamente alla conferenza ma in qualità di membro del board percepisca uno stipendio annuale che può arrivare a circa 80mila dollari a seconda della sua partecipazione a riunioni ed eventi. 

Ora, generale è stata la levata di scudi morale da parte della sinistra compatta contro il nemico fiorentino, prima reo di aver fatto cadere l’esecutivo, poi pure immanicato con sanguinari dittatori. Noi si vuole invece stare dalla parte dell’ex premier: uno che ha smesso di provare imbarazzo da tempo per quella formale collocazione a sinistra.

Protervo e arrogante, è l’unico a mostrare candidamente che il centrosinistra, da trent’anni a questa parte, è quella roba lì. Senza quelle piroette per cui ci si chiama compagni e poi si inaugura la propria segreteria a fianco della Torino-Lione; o quei tentennamenti per cui si parla di verità per Giulio e poi si vendono fregate all’Egitto; o quei ripensamenti per cui giustizia sociale, anzi no scusa privatizzazione. Renzi è lì, a ricordarci in modo semplice e puro che fare affari con bin Salman è cosa naturale: lo fanno tutti, solo che poi gli altri si nascondono. Matteo, show them the way. 

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